Pochissima uniformità di giudizio, errori grossolani e penalità assurde: FIA e Dorna devono stare al passo di F1 e MotoGP!
Il motorsport sta vivendo una seconda giovinezza: la Formula 1 è ai suoi massimi storici di seguito e fatturato, con numeri che mai sono stati raggiunti nei 73 anni di storia della competizione, mentre la MotoGP sta ritrovando il suo fascino perso negli ultimi anni, con la nascita di nuovi talenti come Bezzecchi, Acosta e Martin, le battaglie tra campioni come Quartararo, Bagnaia e Marquez e soprattutto la passione che sta nascendo in nuovi stati, tra i quali India, Kazakistan, Indonesia e Ungheria.
Ciò però che sta causando tanti malumori è la gestione delle penalità: sia in F1, sia in MotoGP, sembra davvero esserci pochissima uniformità di giudizio e tante interpretazioni completamente scellerate.
FIA: è ora di avere un minimo di credibilità
Sono ormai anni che la FIA non sa stare al passo con la Formula 1: per chi non lo sapesse, infatti, l’organo che decide le penalità e gestisce le corse (la FIA) è totalmente a parte rispetto alla F1. E le ultime due gare sono un continuo scandalo che compie gli stessi errori, a partire dal 2021, quando hanno condizionato un mondiale: a Singapore la FIA punisce la Red Bull in zero occasioni su cinque, per poi “dichiarare di aver sbagliato e cancellare i comunicati dal database”, mentre a Suzuka la stessa Red Bull si accorge di una falla nel regolamento riguardante i ritiri.
Peggio ancora sono i “buffetti” che la Direzione Gara dà a chi commette errori. Che sia Sargeant o Perez, entrambi a Suzuka hanno rovinato le gare rispettivamente di Bottas e Magnussen, eppure? Soltanto 5 secondi di penalità.
Situazione evidenziata anche da Davide Valsecchi, durante il post-gara: “Non esiste che tu rovini la gara ad un altro pilota e ti danno 5 secondi. Come minimo, anche la tua gara deve essere rovinata“, ha detto l’ex pilota italiano.
Dorna: serve la tragedia per cambiare?
Se male si sta comportando la FIA, peggio sta facendo la Dorna. Non ultimo, per chi segue le categorie minori, il vergognoso caso di Jeremy Alcoba: dopo aver steso cinque piloti, fratturato l’anca a Celestino Vietti e causato una bandiera rossa, il pilota spagnolo riceve… un long lap penalty, che equivale circa a 3 secondi persi. Roba che, per dirla con estrema brutalità, sembra quasi conveniente stendere cinque avversari per provare ad arrivare davanti in classifica, se tanto le penalità sono così leggere.
Un long lap soltanto anche per Jorge Martin, quando in Austria stese 4 piloti: anche in quel caso, paradossalmente, Martin ci guadagnò da quella situazione.
Se in Formula 1 però si può scherzare su “maFIA” (gioco di parole con il quale gli appassionati scherzano sulla Federazione) e sulle mancate penalità, in MotoGP la situazione è molto, molto più grave. Raramente in carambole simili ne escono tutti integri fisicamente: queste moto sono sempre più veloci e di conseguenza sempre più pericolose, motivo per il quale bisogna assolutamente fare un cambio di passo su tutto il regolamento e sulle penalità.
E in fretta, perchè prima o poi ci scappa il morto.
Foto: Formula 1, MotoGP