Sembra di essere tornati indietro di un anno: Pecco Bagnaia sbaglia e fa mea culpa, ma la caduta ricorda tanto quelli del 2021 e della prima parte di 2022
Ha sbagliato. La prima cosa che Pecco ha voluto fare è ammettere il suo errore, da pilota ormai maturo quale è. Eppure, quella caduta ha ricordato tanto il Bagnaia visto nel 2021 e nella prima parte del 2022: veloce, determinato, ma sempre al limite, con quella mentalità che gli fa dire “oltre alla vittoria non c’è nient’altro“, come detto anche da Mauro Sanchini nel post gara. Un pensiero vincente, certo, meno vincente però quando sei a poche gare dalla fine.
I 20 punti di oggi sono un macigno, pesano da morire. Soprattutto perchè Pecco è molto più maturo quest’anno, mentre oggi si vedeva sin dai primi giri che stava rischiando molto più del dovuto (con manovre stupende, gli va dato atto).
Ora però Martin è da considerare ormai a tutti gli effetti un serio candidato al titolo mondiale, un titolo che, prima di Barcellona, Pecco aveva tra le mani. Poi il buio, l’ospedale, la ripresa, Misano e la resilienza.
Aspetti che sì, hanno dato una vena eroica al momento di Bagnaia, ma che hanno anche reso molto meno tranquillo il campione del mondo, che ora vede due nuovi rivali al titolo che fino a qualche gara fa sembrava avesse in mano.
E Bezzecchi paga la sfortuna
Anche Bez punta al titolo? 44 punti son tanti, soprattutto quando i rivali per il titolo sono due. Pesano i 20 punti potenziali persi a Silverstone, è vero, ma come si può recriminare l’unico errore stagionale ad un pilota che finora merita a mani basse l’MVP di questa MotoGP?
Piuttosto, ci si può arrabbiare con la sfortuna: ad ogni carambola, Bez è coinvolto. Che sia quella in Austria (causata proprio da Martin), quella a Barcellona di Bastianini o quella di ieri con la follia di Marini, Bez è sempre coinvolto in incidenti dove lui non ha colpe, anzi.
Foto: Ducati Corse