La squadra delle 3 F
Se vi dicessi che sono esistite le ”3 F della Formula 1”, voi a cosa pensereste? No, non sto parlando delle formule minori come Formula 2 o Formula 3. Sto parlando dei tre moschettieri della Formula 1, se può risultare più divertente da immaginare; di tre piloti che, dal 1950 al 1951, agli albori della categoria massima a ruote scoperte, si sono insinuati tra le pagine del gigantesco libro che contiene tutta quanta la storia della Formula 1 e nella mente dei più grandi appassionati sia di motorsport, sia del Quadrifoglio dell’Alfa Romeo.
Arriva il campionato mondiale del 1950, il primo per Alfa Romeo
Nel 1950 l’Alfa Romeo si presentò al campionato mondiale di Formula 1 con una vettura evoluta e una bella squadra di piloti. Venivano denominati la ”squadra delle 3 F”: Nino Farina, ultimo campione italiano dell’anteguerra; Luigi Fagioli, quello più esperto, e un giovane Juan Manuel Fangio, il quale non ci mise molto a dimostrare di essere uno dei migliori presenti in griglia.
Solo un tizio qualunque?
Pensate che durante il Gran Premio di San Remo, sul circuito di Ospedaletti, l’Alfa Romeo aveva deciso di ritirarsi dalla competizione perché avrebbe dovuto gareggiare un solo pilota dei tre, quello più sconosciuto oltretutto. Fortunatamente gli organizzatori dell’evento, che tanto si erano impegnati per l’effettiva realizzazione della gara, riuscirono a convincere la scuderia a far scendere in pista almeno quell’unica vettura. Fangio, che nel frattempo si era introdotto nella questione, aveva rassicurato il team italiano che, se avesse perso, non sarebbe stata l’Alfa Romeo a perdere, bensì un estraneo qualunque. Tuttavia, se avesse vinto, avrebbe significato che chiunque potesse vincere con l’Alfa Romeo.
Che ve lo dico a fare? Fangio vinse con l’unica Alfa che corse quel Gran Premio.
Foto: Schlegelmilch